Arti figurative

Arti figurative, cioè quelle arti che fanno riferimento a “figure”, ovvero all’imprescindibile presenza di una forma concreta che si sviluppa nello spazio. Si tratta principalmente di pittura, scultura e architettura. Ma il vero problema è definire l’arte. Che cos’è, in realtà, l’arte?

L’arte è saper fare
Non c’è arte senza tecnica. L’arte è inscindibile dall’abilità del suo creatore, così come dall’utilità morale e spirituale del risultato prodotto. Essa trae origine dalla natura, ma non può prescindere da quei riferimenti formali che le garantiscono universalità e arginano il relativismo del giudizio.

L’arte è conoscenza
Non c’è arte senza cultura. L’arte ha una vocazione interrogativa sulla realtà e si presenta come mezzo per indagare il mistero della vita. Essa ha un dialogo aperto con il proprio tempo, interpretandolo, ma è proiettata verso nuovi orizzonti da uno slancio visionario.

L’arte è esperienza
Non c’è arte senza estetica, intesa nella sua accezione originale di “sensazione”, o meglio, di percezione attraverso la mediazione dei sensi. L’arte, per essere autentica, deve far riferimento ad esperienze di natura estetica, che si basano sulla percezione sensibile, ma che si sviluppano come riflessione su eventi significativi, densi di emozioni.

L’arte è relazione
Non c’è arte senza unità. L’arte si oppone a rigidi dualismi e contrapposizioni, connette i significati di tutto quanto accade e ci circonda. Essa è prima di tutto un’espressione individuale, ma è anche uno strumento di interazione, un linguaggio che si trasforma in comunicazione e condivisione.

L’arte è responsabilità
Non c’è arte senza consapevolezza. L’arte ha forte componente sociale ed educativa. Per questo è indispensabile partire dalla “quotidianità”, per scoprire le qualità estetiche insite nella stessa, così da produrre una vera fruibilità e una nuova sensibilità nei comportamenti e nei rapporti umani.