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Polpette Tenebrarum. Vegan & Gluten free

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Una cosa è per noi fondamentale: la semplicità in cucina; una sobrietà che comprende sia la scelta degli ingredienti utilizzati in una ricetta sia quanto concerne la sua esecuzione. Ma attenzione: la semplicità non è banalità e non va confusa con la semplicizzazione, ossia uno scorretto impoverimento di contenuto.

Come si può dedurre dal titolo, la ricetta che proponiamo trae ispirazione da Inferno, il grande film del 1980 di Dario Argento, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Al solito, amiamo associare ad un film una pietanza e questa volta l’influenza di alcune scene si è tradotta  nella creazione delle “Polpette Tenebrarum”, vale a dire delle polpette a base di lenticchie, croccanti all’esterno e morbide all’interno, accompagnate da un gustoso sugo di pomodoro e basilico.

In Inferno numerose sono le scene in cui compare della “carne”: basti pensare ai cadaveri sott’acqua, al pasto dei gatti, alle morti dell’antiquario Kazanian e del maggiordomo John; poiché tradizionalmente le polpette sono a base di carne, l’assonanza tematica ci è parsa lampante (anche se noi ne proponiamo una versione vegetale); inoltre, il sugo traduce l’elemento sanguinolento del film, oltre ad essere sempre a tema con le classiche “polpette al sugo”.

La ricetta è gluten free, vegan e, come sempre, risponde ad alcuni criteri ben precisi, per noi molto importanti:
– la leggerezza, la digeribilità del piatto, data da ingredienti salutari;
– la riscoperta del sapore genuino di ogni alimento, esaltato, non stravolto o addirittura nascosto da una quantità eccessiva di spezie.

Siamo consapevoli del fatto che il “togliere” in cucina, in senso buono ovviamente e senza eccessi pericolosi, non vada molto di moda; tuttavia, è quello in cui crediamo e ciò che ci rende felici.

Lo ricordiamo ogni volta: si tratta di un’interpretazione personale, condivisibile o meno, ma pensiamo sia importante rispettare la visione creativa di una persona, in cucina come in altri ambiti.

 

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Di seguito trovate le indicazioni per una generosa porzione di sugo ed una quindicina di polpette di medie dimensioni.

 

SUGO DI POMODORO E BASILICO

 

Tempo di preparazione

15 minuti

 

Modalità e tempo di cottura

Sul fornello, a fuoco minimo per 1 h 30 minuti.

 

Conservazione

In frigorifero, per 1 giorno, all’interno di un contenitore di vetro.

In freezer, anche per 3 mesi, all’interno di appositi contenitori per alimenti.

 

Ingredienti

– 1 scatola (400 g) di polpa di pomodoro;

– 1 pezzetto di cipolla bianca;

– 1 pizzico di peperoncino macinato;

– 1-2 cucchiaini di zucchero bianco;

– qualche fogliolina di basilico fresco;

– q.b. di olio extra vergine di oliva;

– q.b. di acqua.

 

POLPETTE TENEBRARUM

 

Tempo di preparazione

45 minuti

 

Modalità e tempo di cottura

Forno ventilato, a 180°C (356°F) per 20 minuti (10 minuti per lato).

 

Conservazione (solo da cotte)

In freezer, anche per 1 mese, all’interno di un apposito contenitore per alimenti.

Andranno lasciate scongelare a temperatura ambiente per 20 minuti circa e sarà necessario farle scaldare in forno a 150°C (302°F) per 10-15 minuti circa, al fine di ottenere un risultato appagante, come fossero appena fatte.

 

Ingredienti

– 240 g (prodotto sgocciolato) di lenticchie in scatola precotte (bio);

– 1 pezzetto di porro (3 millimetri circa);

– 1 patata a pasta gialla di medie dimensioni (70 g circa da cotta);

– 1 pizzico di sale iodato;

– 1 pizzico di pepe nero;

– q.b. di pangrattato (senza glutine);

– q.b. di olio extra vergine di oliva.

 

Attenzione: in caso di celiachia, tutti gli ingredienti a rischio di contaminazione devono essere certificati senza glutine.

 

Informazioni utili prima di mettersi ai fornelli

  • Le lenticchie appartengono alla categoria dei legumi e sono ricche di carboidrati complessi, proteine, fibre nonché di minerali come potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco e rame; contengono numerose vitamine, ad esempio, il retinolo (A), l’acido ascorbico (C), la tiamina (B1) e la niacina (PP).

 

  • Le proteine animali comprendono tutti gli aminoacidi essenziali di cui il corpo necessita; non è così per la maggior parte delle proteine vegetali. Per ottenere una proteina vegetale completa è quindi indispensabile associare durante i pasti cereali (miglio, riso, etc.) e legumi (fave, lenticchie, piselli, fagioli, etc.): questo perché i cereali mancano dell’aminoacido lisina e i legumi dell’aminoacido metionina.
    Fate dunque attenzione poiché questa combinazione alimentare è davvero indispensabile per vivere serenamente l’alimentazione a base vegetale.

 

  • Le polpette sono tradizionalmente un secondo proteico; realizzandone una versione vegetale, abbiamo cercato il più possibile di non storpiare questo concetto e di introdurre nella ricetta una modesta quantità di carboidrati (la patata è utile come legante, mentre il pangrattato dona una crosticina croccante), anche in considerazione del fatto che le lenticchie, pur essendo proteiche, sono già di per sé ricche di carboidrati.
    Quando le gusterete sarà quindi buona cosa non accostarle ad altri carboidrati (pane, cracker, grissini, etc.), bensì abbinarle, come abbiamo fatto noi, ad un sugo di pomodoro e basilico fatto in casa, unitamente ad una generosa porzione di verdura; questi accorgimenti andranno a bilanciare in modo equilibrato la composizione del pasto.

 

N.B.

Digitalis Purpurea™ segnala che nessuna informazione nutrizionale presente in questo articolo può sostituire il consulto medico, in quanto ogni individuo possiede caratteristiche fisiologiche uniche che, in caso di carenze o malattie, devono necessariamente essere verificate da un medico di base o da uno specialista.
Pertanto, le informazioni pubblicate in questo articolo hanno carattere divulgativo e non devono essere considerate come consulenza, prescrizione medica o prescrizione di altra natura.

 

Procedimento

Considerando la differenza nei tempi di cottura, il sugo andrà preparato in anticipo rispetto alle polpette.

 

1.

Tagliate a piccoli cubetti un pezzetto di cipolla bianca; in alternativa, anche quella a cubetti surgelata va benissimo; mettetela in una capiente casseruola antiaderente, assieme ad un goccio di acqua fredda e ad un paio di fili d’olio; l’acqua aiuterà a non far bruciare l’olio mentre la cipolla soffrigge a fuoco basso. Ascoltate sia con le orecchie che con il naso e quando la cipolla è leggermente dorata, aggiungete la polpa di pomodoro; mescolate per bene e alzate leggermente la fiamma per portare il tutto ad ebollizione.

A questo punto, aggiungete un pizzico di peperoncino, abbassate la fiamma mettendola al minimo e coprite con un coperchio: di tanto in tanto aggiungete un poco d’acqua (bollita) per non far asciugare troppo il sugo; a metà cottura assaggiate: potrebbe essere necessario correggere l’acidità del pomodoro con 1-2 cucchiaini di zucchero; in questo caso utilizziamo quello bianco solo perché ha un sapore “neutro” se paragonato allo sciroppo d’acero, allo zucchero di canna e così via.

Il sugo dovrà sobbollire per 1 h 15 minuti circa; quando mancheranno circa 15 minuti prima della fine della cottura, aggiungete qualche fogliolina di basilico fresco, precedentemente lasciato in ammollo con del bicarbonato e poi risciacquato sotto acqua corrente.

Terminata la cottura , ossia quando il sugo si sarà ristretto a sufficienza, lasciatelo raffreddare e, in seguito, aggiungete un filo d’olio a crudo. Mescolate per l’ultima volta: il sugo è pronto!

 

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2.

Lavate una patata a pasta gialla di medie dimensioni sotto acqua fredda corrente; pelatela e sciacquatela nuovamente. Per velocizzarne la cottura, tagliatela a cubetti non troppo grandi (un po’ più piccoli di un cubetto di ghiaccio per intendersi); inseriteli in una casseruola contenente acqua fredda e portate a bollore. Contate 10-15 minuti da quando la patata inizia a bollire e salate un poco l’acqua; trascorso il tempo indicato, affondate i rebbi di una forchetta in un pezzetto di patata: se entrano senza difficoltà significa che la cottura è terminata; se preferite, potete anche assaggiarne un pezzetto.
Scolate il tutto, mettetelo da parte, ma mantenete al caldo la patata coprendola, ad esempio, con un piatto o qualcosa di simile.

 

3.

Sciacquate le lenticchie dal loro liquido di conservazione, sotto un getto di acqua fredda corrente e mettetele per un attimo da parte.
Prendete il porro, affettatene un pezzetto (3 millimetri circa) e unitelo in un tegame antiaderente, assieme ad un goccino di acqua fredda e ad un filo d’olio; esattamente come per il sugo, l’acqua aiuterà a non far bruciare l’olio. A fuoco basso fate soffriggere per poco tempo il porro e quando è pronto (dopo 1 minuto circa), aggiungete le lenticchie; mescolate tutto per bene e portate la fiamma a fuoco medio per farle rosolare al meglio; ci vorranno all’incirca 10 minuti di tempo perché assumano la consistenza giusta, ossia né troppo morbide né troppo arrostite, quindi secche.

 

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4.

A questo punto, fate raffreddare leggermente le lenticchie e, a parte, schiacciate grossolanamente la patata con una forchetta. Prendete un contenitore, unite lenticchie e patate (70 g circa da cotta) ancora abbastanza calde e frullatele con l’aiuto di un frullatore ad immersione; l’impasto deve avere un aspetto corposo, un po’ granulare e grossolano, nel senso che non dev’essere una crema liscia e che qualche pezzetto di lenticchia deve rimanere integra. Non preoccupatevi se il composto risulta un po’ appiccicoso: è normale ed è meglio così; non aggiungete pangrattato.
L’aspetto, come si vede in foto, non è certamente dei più invitanti, ma fidatevi: il sapore è irresistibile. Assaggiate e aggiustate di sale e pepe, senza esagerare per non rovinare la delicatezza dell’impasto.
Piccolo consiglio: a questo punto non avrete tempo di pulire le lame del mixer, ma mettetele comunque subito a bagno perché così sarà più semplice lavarle in seguito.

 

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5.

Stendete su una placca da forno un foglio di carta da forno; prendete un poco di composto e formate velocemente delle palline di medie dimensioni.

 

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Quando son tutte pronte, preriscaldate il forno a 180°C (356°F), in modalità ventilato.
Ora, prendete un contenitore di forma circolare dai bordi alti, riempitelo con del pangrattato e, sempre velocemente per non far raffreddare troppo la superficie delle polpette, impanatele una per volta. Essere rapidi in questa fase è fondamentale perché sarà proprio il calore residuo dell’impasto a far appiccicare il pangrattato; noterete che si tratta di una panatura molto leggera, quasi fosse un “velo” e se qualche pezzetto si stacca è tutto a posto. Noi utilizziamo un pangrattato di qualità, che alterna una polvere sottile ad alcuni pezzetti un po’ più spessi; ci piace far rimbalzare le palline nella ciotola, in modo che la granella aderisca al meglio.
Man mano che le preparate, disponete le polpette sulla placca da forno distanziandole per bene.

 

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6.

Infornate la teglia, nel forno ventilato già caldo a 180°C (356°F), per 10 minuti; trascorso questo tempo, estraete la placca, girate le polpette dall’altro lato e cuocetele per altri 10 minuti (massimo 20 minuti in tutto). Nel frattempo, fate riscaldare un po’ di sugo in un pentolino.

 

7.

A cottura ultimata, estraete le polpette dal forno e lasciatele intiepidire per qualche minuto; potrebbero formarsi delle crepe, ma niente paura. Ora, munitevi di due ciotoline: in una versate il sugo ben caldo e nell’altra disponete le polpette. Sconsigliamo di metterle assieme perché il calore del sugo ammorbidirebbe la superficie delle polpette che, invece, devono risultare croccanti al palato e morbide all’interno. E, per dirla tutta, raccogliere un po’ di sugo con la polpetta fra le dita, non ha paragone…

 

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Le polpette, delicate e saporite al tempo stesso, si sciolgono letteralmente in bocca ed il sugo di accompagnamento non fa altro che esaltarne il sapore… difficile descrivere l’estasi cui si giunge assaporandole.
Non lasciatele incustodite e assicuratevi la vostra porzione prima che spariscano per sempre.

Siamo davvero curiosi di conoscere quale piatto preparereste per rendere omaggio a questo bel film horror di Dario Argento, quindi, fatevi sentire nei commenti!

Se la nostra ricetta vi è piaciuta e avete imparato qualcosa di nuovo, lasciate un commento, iscrivetevi alla newsletter, seguiteci su Spreaker, Spotify, Instagram e Pinterest: ne saremmo molto felici e, in ogni caso, vi ringraziamo per aver trascorso del tempo insieme a noi.

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3 risposte

    1. Ciao Stefano, grazie mille per il tuo feedback!
      Ci siamo presi qualche giorno prima di rispondere perché abbiamo fatto delle prove in cucina, al fine di poter dare una risposta accurata.

      No, le Polpette Tenebrarum non si possono friggere perché si sfaldano e, soprattutto, si impregnano d’olio.
      Abbiamo provato a friggerle sia per immersione che in un tegamino con poco olio, ma il risultato non è né buono né salutare in entrambi i casi.

      Possiamo quindi confermare che la cottura in forno è la migliore per ottenere un ottimo risultato in termini di leggerezza, digeribilità, croccantezza esterna, morbidezza interna e praticità d’esecuzione.

      Grazie mille per aver scritto: l’importanza di lasciare un commento sta proprio nello scambio d’idee e nella condivisione di consigli che arricchiscono ambo le parti.

      Speriamo le cucinerai! 🙂

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