Italia, 1975. Dario Argento dà alla luce “Profondo Rosso”, scioccante pellicola a tinte giallo-horror; un film “cult” che regge alla grande il peso dei suoi anni – quasi mezzo secolo – e che ancora oggi fa scuola (e paura).
Una spirale mozzafiato di suoni, tensioni, colpi di scena… impossibile non venirne risucchiati. E così, riflettendo su questi ed altri aspetti, è nato “Profondo Nero”, un piatto “morbido” al palato, caldo, a base di riso nero Nerone, avvolgente e travolgente nella sua peculiarità di sapore e colore.
Le ricette che proponiamo sono un’interpretazione personale di atmosfere, sensazioni ed altri aspetti inerenti al cinema, all’arte e alla musica; si tratta di opinioni, condivisibili o meno, ma pensiamo sia importante rispettare la visione creativa di ciascuno, in cucina come in altri ambiti.
Di seguito trovate le indicazioni per realizzare una generosa porzione di riso per due persone.
Tempo di preparazione
1 h 15 minuti
Modalità e tempo di cottura
Pomodoro: sul fornello, per 20-25 minuti circa.
Riso: sul fornello, bollitura per 10 minuti circa; in seguito, cottura in casseruola per 20-30 minuti circa.
Conservazione
Questo piatto andrebbe consumato in giornata, preferibilmente non appena è pronto; è comunque possibile riscaldarlo in padella.
Ingredienti
– 180 g (da crudo) di riso nero Nerone integrale (bio);
– 4 pomodori di San Marzano maturi;
– 1 pizzico di zucchero bianco;
– q.b. di sale iodato;
– q.b. di olio extra vergine di oliva.
Attenzione: in caso di celiachia, tutti gli ingredienti a rischio di contaminazione devono essere certificati senza glutine.
Informazioni utili prima di mettersi ai fornelli
- Il riso utilizzato in questa ricetta è originario della Cina, ma è stato introdotto in Italia nel 1997 e oggigiorno viene coltivato in alcune zone della pianura Padana, ad esempio, in Piemonte. Stiamo parlando del riso nero Nerone integrale, un riso dal profumo e dal sapore particolarmente aromatici, ricco di fibre, sali minerali e proteine di buona qualità.
Abbiamo acquistato un prodotto biologico di altissimo pregio, il cui valore è garantito da un rigoroso ed affidabile processo produttivo, caratterizzato da elevati standard qualitativi.
Al di là del desiderio di nutrirsi con cibi quanto più possibile genuini, è risaputo che il riso, quello integrale in particolare, contiene arsenico inorganico: quest’ultimo viene assorbito dalle piante di riso attraverso l’acqua ed il suolo; sembrerebbe che l’assunzione a lungo termine di tale sostanza possa portare a conseguenze negative per la nostra salute.
Il riso bianco, in quanto raffinato, ne contiene in minor quantità; tuttavia, eliminare gli strati più esterni del chicco, comporta allo stesso tempo la considerevole perdita delle sostanze nutritive che lo caratterizzano (fosforo, potassio, calcio, etc.). Per questo, parlando di riso, è importante:
– leggere attentamente le etichette (origine, luogo di coltivazione, metodo di lavorazione, etc.);
– acquistare riso integrale di ottima qualità; è indispensabile sottolineare che la coltivazione del riso necessita di rilevanti quantità di pesticidi, pertanto, è fondamentale scegliere un prodotto biologico;
– alternare il consumo di riso bianco e di riso integrale biologico ad altri cereali come miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto, etc., meno esposti alla contaminazione da arsenico inorganico;
– adottare i più efficaci metodi di cottura segnalati dagli esperti, ossia tecniche in grado di eliminare dal riso quanto più arsenico inorganico possibile.
Se desiderate approfondire l’argomento, Vi consigliamo tre interessanti articoli: link (scarica il pdf), link (scarica il pdf) e link.
- Teoricamente, non sarebbe necessario lasciare il riso integrale in ammollo, poiché si tratta di un cereale a basso contenuto di acido fitico, una sostanza in grado di limitare l’assorbimento o l’utilizzo dei nutrienti (e.g. ferro, rame, zinco, calcio).
Tuttavia, per diversi motivi, ne consigliamo ugualmente l’ammollo preventivo in una bacinella colma d’acqua a temperatura ambiente, partendo da un minimo di 4-6 ore e arrivando ad un massimo di 10-12; l’ammollo, infatti, permetterà di:
– eliminare comunque una certa dose di fitati;
– ridurre gli inibitori enzimatici anti-nutrizionali;
– aumentare l’assorbimento da parte del nostro organismo di proteine e minerali, preziosi alleati della nostra salute;
– migliorare la digeribilità del riso;
– velocizzare la cottura di questo cereale.
Al termine di tale processo, sarà semplicemente necessario gettare l’acqua di ammollo e sciacquare molto bene il riso sotto abbondante acqua fredda.
- In questa ricetta utilizziamo il metodo della cottura per assorbimento; questa tecnica consiste nel ricoprire i cereali con una sufficiente quantità d’acqua, che verrà in seguito assorbita, per l’appunto, in cottura. Inoltre, questo metodo, unitamente ad una prima rapida bollitura e alla conseguente eliminazione dell’acqua di cottura, è indicato per eliminare dal riso quanto più arsenico inorganico possibile.
- Ogni cereale ha una propria e ben definita proporzione da mantenere con l’acqua; pertanto, è sempre un’ottima idea informarsi su tali rapporti, poiché ne consegue la buona riuscita della cottura e, di conseguenza, dell’intera ricetta.
N.B.
Digitalis Purpurea™ segnala che nessuna informazione nutrizionale presente in questo articolo può sostituire il consulto medico, in quanto ogni individuo possiede caratteristiche fisiologiche uniche che, in caso di carenze o malattie, devono necessariamente essere verificate da un medico di base o da uno specialista.
Pertanto, le informazioni pubblicate in questo articolo hanno carattere divulgativo e non devono essere considerate come consulenza, prescrizione medica o prescrizione di altra natura.
Procedimento
1.
Mettete sul fuoco una capiente padella di acciaio colma d’acqua fredda; una volta raggiunta l’ebollizione versatevi il riso, già ammollato e sciacquato (vedi indicazioni precedenti).
In questa fase, l’acqua non dev’essere salata. Dal momento del bollore, lasciate cuocere il riso a fuoco vivo per 10 minuti circa, poi scolatelo e mettetelo da parte.
2.
Scegliete 4 pomodori di San Marzano maturi; se non li avete a disposizione, potete scegliere quelli perini grandi oppure quelli ramati. La polpa compatta, carnosa e poco acquosa rende questi pomodori adatti ad una cottura rapida; inoltre, avendo pochi semi, sono velocissimi da pulire e ciò consente di ridurre notevolmente il tempo di preparazione della ricetta.
Rimuovete la buccia, la calotta superiore dove si trova il picciolo, l’endocarpo, i semi, unitamente alla polpa acquosa e, più in generale, all’acqua di vegetazione. Dedicate la giusta attenzione a questa operazione, così quando mangerete non dovrete preoccuparvi di semi e quant’altro. Ora, ricavate dalla polpa dei pezzetti di pomodoro, né troppo piccoli né troppo grandi.
Prendete un padellino antiaderente dai bordi alti, versateci il pomodoro, un filo generoso di olio extra vergine di oliva ed un pizzico di sale. Mescolate bene e accendete il fuoco: i primi 10 minuti circa cuocete a fuoco medio (il pomodoro perderà un po’ d’acqua), gli ultimi 15 minuti circa a fuoco lento (per far asciugare l’acqua). A metà cottura spolverate il pomodoro con un pizzico di zucchero: questo servirà per contrastare la sua acidità; in questo caso, utilizziamo quello bianco solo perché ha un sapore “neutro” se paragonato allo sciroppo d’acero, allo zucchero di canna e così via.
A fine cottura, se “a occhio” non vi dovesse sembrare abbastanza cotto, potete aggiungere un goccio d’acqua fredda, prolungando leggermente la cottura; in ogni caso, l’aspetto finale dev’essere simile a quello che vedete nella fotografia seguente, ossia pezzetti appassiti, ma non completamente disfatti e di un bel rosso acceso.
3.
Ora prendete un padellino in acciaio dal fondo spesso e con i bordi alti; in alternativa, sceglietene uno antiaderente con caratteristiche analoghe.
Versatevi il riso e ricopritelo con dell’acqua fredda: in questo caso, la proporzione cereale/acqua da rispettare è 1 : 2 (per ogni tazza di riso, due tazze d’acqua).
Coprite il pentolino con un coperchio e, a fuoco medio, portate l’acqua a bollore; raggiunta l’ebollizione, aggiungete un cucchiaino raso di sale e lasciate cuocere con il coperchio chiuso, a fuoco medio-basso, per 20-30 minuti circa.
Di tanto in tanto, controllate come procede la cottura: potrebbe essere necessario mescolare, abbassare/alzare leggermente il fuoco, aggiustare di sale, etc.; inoltre, trascorsi 20 minuti, sarà importante assaggiare il riso per capire se proseguire o meno con la cottura.
4.
Quando il riso avrà assorbito tutto il liquido di cottura, fate riscaldare il pomodoro cucinato in precedenza e, una volta pronto, aggiungetelo nello stesso padellino del riso.
Amalgamate gli ingredienti con cura e servite il riso ben caldo, in un piatto da portata che ne esalti lo splendido colore.
Oltre al sapore unico donato dal riso nero Nerone, si notano immediatamente la morbidezza e la cremosità al palato, quasi si tratti di un “risotto”. Per bilanciare il tutto, l’abbiamo accompagnato con della soia Edamame, bollita per 10 minuti circa in acqua leggermente salata.
Se vi va, lasciate un commento: siamo sempre felici di ascoltare il vostro parere, rispondere alle domande e conoscere quale ricetta avreste preparato per omaggiare in cucina questo film intramontabile!
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